Il virus che sta colpendo ormai tutto il mondo, sta mettendo in seria difficoltà l’economia globale.
Tra questi, anche il settore dell’aviazione commerciale è ulteriormente messo a dura prova, dopo anni pieni di difficoltà e dove molte compagnie aeree faticano a fare utili o anche solo a rimanere operative.
Nei giorni scorsi abbiamo parlato del calo drastico dei voli passeggeri e cargo in Cina, un paese che comunque è legato a doppio filo sia con l’Europa che con il resto del mondo, ma con le notizie degli ultimi giorni anche i cieli italiani(e non solo) vedono peggiorare la loro situazione.
Sono tanti ormai gli addetti ai lavori che ci scrivono di voli in arrivo in Italia con aerei mezzi vuoti, ovvero persone che hanno rinunciato a partire o anche di prenotare una vacanza nel bel paese.
Ma anche noi italiani partiamo di meno, considerando tutte le restrizioni che sono state introdotte ormai da tanti stati nei confronti dei cittadini italiani (basti pensare alla Giordania, alle Seychelles o all’episodio del volo Alitalia a Mauritius).
Ma non solo turismo, perchè stanno venendo a mancare anche i tantissimi voli business che le aziende effettuano ogni giorno in giro per il mondo, e in aggiunta marzo è anche il mese delle gite scolastiche.
Tutto questo non provoca solo danni al comparto aeronautico, perchè con tutti i mancati arrivi vengono a mancare tanti altri servizi che vanno a braccetto con un passeggero in arrivo/partenza in un aeroporto; come i trasporti pubblici, hotel, esercizi commerciali, agenzie di viaggio ecc ecc.
La situazione è in completa evoluzione, ed è ancora difficile capire se perdurerà o come si spera rientrerà l’emergenza.
Non sta neanche a noi dire se alcuni stati hanno agito meglio rispetto ad altri, ma sicuramente va trovato il modo per limitare i danni in ogni settore, in modo da salvare l’economia e di rimando milioni di posti di lavoro.
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