L’Aeroporto di Bologna continua a recuperare i passeggeri persi a causa della pandemia. Nel mese di marzo, con 557.907 passeggeri, il divario con il periodo pre-Covid si è ulteriormente ridotto, segnando un -23,6% sullo stesso mese del 2019 (ultimo anno di “normalità”). La crescita sul 2021 è molto elevata (+680,2%), ma va ricordato che a marzo dello scorso anno l’Italia era colpita dalla “seconda ondata” di contagi, con forti limitazioni agli spostamenti.
L’andamento di marzo 2022 si presenta “a due velocità”, con i passeggeri nazionali che crescono anche sul 2019, mentre quelli internazionali, seppure in recupero rispetto ai mesi precedenti, risentono maggiormente della situazione a livello globale. Nel dettaglio, nel mese appena chiuso si sono registrati 165.743 passeggeri su voli nazionali (+2,7% sul 2019 e +438,9% sul 2021) e 392.164 passeggeri su voli internazionali (-31,1% sul 2019, +862,4 sul 2021).
I movimenti aerei sono stati 4.571, in calo del 20,8% sul 2019 (ma in crescita del 316,7% sul 2021), mentre le merci trasportate per via aerea sono state 3.876 tonnellate, in aumento dell’8,2% sul 2019 e del 16,0% sul 2021.
La classifica delle mete “più volate” di marzo vede ai primi tre posti Catania, Palermo e Barcellona. Seguono: Madrid, Bari, Parigi Charles de Gaulle, Brindisi, Tirana, Valencia e Bucarest.
I dati progressivi, relativi al numero di passeggeri e di voli nel primo trimestre del 2022, evidenziano una differenza negativa sul 2019 e, all’opposto, una crescita importante rispetto al 2021. Il cargo è invece in aumento sia sul 2021 che sul 2019.
Nel dettaglio, i primi tre mesi dell’anno hanno registrato 1.268.521 passeggeri (-35,3% sul 2019 e +504,6% sul 2021), 11.609 movimenti (-28,1% sul 2019 e +274,5% sul 2021) e 10.503 tonnellate di merce trasportate (+4,2% sul 2019 e +15,7% sul 2021).
Se il Covid ha allentato la presa, ora a preoccupare è la guerra di aggressione all’Ucraina che, oltre alla terribile perdita di vite umane e alla distruzione di intere città, sta provocando lo stop ai voli per l’Ucraina, la Moldavia e le Russia e producendo un clima di forte incertezza per i possibili sviluppi del conflitto.