È partito anche all’Aeroporto Marconi di Bologna il monitoraggio della temperatura corporea di tutti i passeggeri in arrivo da voli internazionali, come disposto dal ministero della Salute per l’allerta relativa al nuovo Coronavirus.
Si tratta di una direttiva della Protezione civile nazionale, applicata localmente con il supporto dell’Usmaf, l’Ufficio sanitario marittimo aereo e di frontiera del Ministero della Salute. A Bologna sono i volontari della Protezione civile regionale dell’Emilia-Romagna (Pubbliche assistenze e Associazioni delle varie città) a svolgere questo compito, con l’uso di termometri laser.
Se il passeggero controllato ha una temperatura uguale o superiore a 37,5 gradi, proviene da zone a rischio e rientra nei casi sospetti previsti dalle linee guida del Ministero, scatteranno gli accertamenti medici.
L’attivazione dei controlli è stata possibile grazie alla collaborazione tra Usmaf, Ministero della Salute, Protezione civile regionale dell’Emilia-Romagna, 118, Croce Rossa Italiana, Anpas, Cavalieri di Malta, Polizia di Frontiera, Enac e Aeroporto Marconi di Bologna.